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Partenza dal rifugio Treviso verso la ferrata Fiamme Gialle

Racconti dalle Pale

Due fratelli di 16 e 20 anni alla scoperta
delle Pale di San Martino.

Io sono il maggiore, ma ammetto di essere anche il più scarso tra i due. Abbiamo scoperto il mondo delle ferrate da solo un anno e ne siamo stati immediatamente conquistati. Partiamo dal rifugio Treviso, in Val Canali. Situato alla fine della valle, si raggiunge con un facile e ben indicato sentiero. È ubicato in una delle zone più affascinanti e caratteristiche di Primiero. Arroccato su una roccia in una zona verdeggiante, il rifugio non si trova in alta quota e per questo risulta essere un ottimo punto di partenza, sia per escursioni facili, che per le ascensioni più complesse. È stato inaugurato nel 1897, anno in cui le guide Bettega e Zecchini, con Phillimore e Raynor, scalarono la Torre Dresda, ed è ora gestito con attenzione dalla guida Tullio Simoni e dalla moglie Mara Iagher.

Scopri il luoghi citati nel racconto

Fuori dal rifugio, le indicazioni per la ferrata: si segue il cartello che indica il sentiero 707 verso la Ferrata Fiamme Gialle. Abbiamo studiato la via, è assolutamente alla nostra portata, non neghiamo che ci siamo attrezzati per tentare anche la salita alla Croda Granda, ci attrae moltissimo. Nei nostri zaini non mancano mai due sacchi a pelo. Imprevedibili come siamo potrebbe venirci voglia di pernottare in quota. In montagna bisogna essere sempre pronti a tutto. Cominciamo così il lungo avvicinamento con passo spedito. Le forcelle da raggiungere sono quella dell’Orsa e quella del Miel.

Ogni tanto ci chiediamo il perché di nomi così strani e curiosi?! Attraversiamo con attenzione un primo nevaio, un ghiaione e un tratto roccioso. Possibile che sulle Pale gli avvicinamenti siano sempre eterni? Ma sono tanto lunghi quanto affascinanti. Una targa rossa ci segnala l’inizio della ferrata. Affrontiamo traversi, canaloni, arginiamo uno spigolo, un diedro più impegnativo. Fin qui tutto bene. Ci manca un ultimo camino che sembra un imbuto con la parte allargata verso l’alto, lo affrontiamo senza alcuna difficoltà, e poco dopo vediamo la seconda targa rossa, che segna la fine della ferrata. Oltrepassiamo la forcella ed ecco il Bivacco Reali a 2560 metri.

È tardi, dovremmo scendere, ma la via di ritorno è lunga…temporeggiamo, ci guardiamo e scoppiamo a ridere! Ci siamo già capiti. La tentazione di salire in Cima è forte. Restiamo in quota, prepariamo una cena frugale, stendiamo i sacchi a pelo e ci prepariamo per trascorrere la notte nella nostra dimora.

Davanti a noi il sole che tramonta, fuori il silenzio: in noi comincia già a farsi sentire l’entusiasmo per la salita alla cima il giorno successivo.

Ferrata Fiamme Gialle e salita alla Croda Granda: un'avventura tra forcelle, bivacchi e tramonti mozzafiato.

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